Presentazione

Bandiera della Guardia Civica della Repubblica Romana

In Italia il movimento democratico nasce nel corso della prima metà dell’Ottocento e raggiunge la maturità con le rivoluzioni del biennio 1848-1849 quando si troverà a sperimentare le sue capacità di governo e di direzione politica. In quella fase in Europa e in Italia si gioca la partita decisiva tra assolutismo, liberalismo e democrazia. Una partita che si concluderà con la vittoria tanto eclatante quanto fugace della reazione. In realtà nulla sarà più come prima. Il movimento democratico, soprattutto in virtù dell’esperienza della Repubblica romana, avrà ottenuto le sue prime decisive affermazioni politiche e diventerà protagonista di una storia tuttora in corso.

Una ricostruzione della democrazia in Italia non sarebbe completa se non esplorasse gli sviluppi del pensiero. In questa sede non si vuole riassumere tutti i molteplici riferimenti culturali che hanno contribuito alla formazione del pensiero democratico, dalla radice giacobina alle molte influenze di matrice liberale. Si intende invece mettere in evidenza un particolare percorso, il Repubblicanesimo, che pure costituisce uno dei filoni storici della democrazia ma che solo di recente ha ottenuto attenzione da parte degli storici del pensiero.

“La forma di governo dello stato romano sarà la democrazia pura”: così recitava l’articolo 3 del decreto istitutivo della Repubblica Romana. L’aggettivo “pura” intendeva marcare la base egualitaria di una democrazia nella quale la sovranità popolare fosse pienamente riconosciuta senza le limitazioni derivanti da ulteriori qualificazioni. Mazzini si incaricherà di coniugare questa idea con una concezione di libertà esercitata con quel senso di responsabilità che obbliga a rendere conto del proprio operato.

L’elaborazione teorica di Mazzini, che pure presenta caratteri di originalità, si colloca comunque all’interno di una lunga tradizione di libertà che nasce nella polis greca e nella Roma classica, trova espressività politica nell’Italia dei Comuni e del Rinascimento, viene compiutamente teorizzata da Machiavelli, si sviluppa soprattutto nei Paesi anglosassoni nei quali va a costituire la base culturale della rivoluzione inglese prima e di quella americana poi. Attraverso queste esperienze tale concezione giunge sino a noi in un confronto continuo con le grandi culture di massa. Questa idea di libertà, oggi, va sotto il nome di Repubblicanesimo.

 

Tivoli, 15 novembre 2012