Tivoli e la costruzione dell’unità nazionale

 

 

Mario Marino. Sulla mostra Tivoli e la costruzione dell’unità nazionale nei documenti dell’archivio storico comunale (Tivoli 9-20 marzo 2011). In: Risorgimento e territori. Contributi al processo unitario dall’area laziale. Monica Calzolari, Elvira Grantaliano, Giorgina Scardelletti (a cura di). Rivista Storica del Lazio, anno XIV-XVI, 9: 47-75, 2010-2011 (Si riporta di seguito l’introduzione alla pubblicazione).

 

Giuseppe Garibaldi. Dipinto di Giuseppe Ugolini, sec. XIX.
Giuseppe Garibaldi. Dipinto di Giuseppe Ugolini, sec. XIX.

In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Comune di Tivoli ha allestito una mostra dal titolo Tivoli e la costruzione dell’unità nazionale nei documenti dell’Archivio Storico Comunale – Dai passaggi dei volontari garibaldini alla realizzazione del Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale (1849-1930).

L’intervallo cronologico scelto, teso ad includere nel percorso il «mito dei caduti» della Grande guerra, coincide con quello che vide il nostro Paese intraprendere, sostenere e completare il processo di unificazione con l’acquisizione graduale di tutte le terre di cui si reclamava l’appartenenza all’Italia. Il concetto di unità nazionale evocato nel titolo non va inteso limitatamente all’aspetto politico-territoriale, bensì al processo postunitario di costruzione di una coscienza e di un’identità nazionali. Scopo della iniziativa è stato quello di offrire la possibilità di esaminare questo processo dal punto di vista di una realtà locale. Tale indagine ha evidenziato la presenza di due aspetti. Il primo è rappresentato dalla costante attività del governo centrale, volta al consolidamento di un profondo e duraturo sentimento nazionale, che vide nelle amministrazioni comunali, tramite i prefetti, lo strumento attraverso cui trasmettere alle popolazioni il continuo richiamo a uomini, avvenimenti, immagini che simboleggiassero ed esaltassero l’ideale nazionale. Nel caso di Tivoli le singole iniziative, attuate attraverso la prefettura di Roma, si concentrano o attorno a manifestazioni simboliche, come le feste nazionali, o in relazione ad avvenimenti che richiesero una mobilitazione patriottica, come l’assassinio del re Umberto I (1900), la guerra di Libia (1911-1912) e soprattutto il primo conflitto mondiale (1914-1918).

Il secondo è quello che vede il processo di costruzione di un’identità in cui è protagonista la periferia stessa. Il caso di Tivoli è rivelatore di come le realtà locali siano state attive nella promozione spontanea, senza alcuna sollecitazione da parte dei prefetti o di altri organismi superiori, di iniziative e manifestazioni patriottiche.

La selezione dei documenti da esporre si è basata soprattutto sulla necessità di evidenziare questi due aspetti (centro-periferia, periferia-centro) negli anni dal 1870 in poi, senza però trascurare gli eventi che videro la città, ancora compresa nei confini dello Stato pontificio, direttamente interessata dalle lotte risorgimentali.

Il percorso della mostra è stato organizzato intorno a temi ed eventi ben precisi, all’interno dei quali sono stati selezionati uno o più documenti. Nelle pagine che seguono esporremo i singoli temi trattati.