I manifesti riprodotti ripercorrono cronologicamente gli eventi più rilevanti sotto il profilo politico verificatisi dalla fuga di Pio IX sino alla cessazione delle ostilità. Nel mezzo il Decreto fondamentale che istituisce la Repubblica e l’intensa attività legislativa attraverso la quale per la prima volta in Italia viene a configurarsi una democrazia matura. Intenzionalmente non sono riportati i documenti che si riferiscono alla preparazione e allo svolgimento della guerra che pure decise le sorti della Repubblica ma che avrebbero oscurato quell’itinerario a tappe forzate imposto da Mazzini verso la democrazia, la liberalizzazione dell’economia, la giustizia sociale, la laicità dello Stato. Sia consentito sottolineare un aspetto: l’affermazione dei principi non è mai un’enunciazione retorica ma viene sempre calata nella realtà. Si prenda il manifesto n° 18 che nella presente rassegna è stato definito “Affermazione della libertà di coscienza”. Esso viene pubblicato quando già la Repubblica è in guerra contro quattro eserciti nemici inviati per ripristinare il potere temporale dei papi. In quel momento il clero costituiva il “nemico interno”. Nel manifesto il Triumvirato auspica che i religiosi sciolgano il vincolo che li lega alla Chiesa ma, nonostante la guerra in corso, riconosce ad essi la “facoltà” di farlo senza pretendere la fedeltà alla Repubblica e senza minacciare, in caso contrario, alcuna rappresaglia.
Tivoli, 25 novembre 2012