L’idea di Repubblica, nata nella polis greca e nella res publica romana, risorge con le repubbliche marinare sottoforma di indipendentismo oligarchico per assumere progressivamente nel corso del tempo una connotazione prima libertaria e poi egalitaria. La riproposizione delle bandiere repubblicane in ordine cronologico consente di cogliere lo sviluppo di un’idea che rinasce, con le repubbliche marinare, come affermazione di una indipendenza non ancora coniugata ad istanze unitarie. Proprio per questo i vessilli risulteranno tutti diversi e caratterizzati da una simbologia di tipo localistico. Con le repubbliche rinascimentali la connotazione indipendentistica si allarga ad includere l’idea di libertà, espressamente evocata nella bandiera di Lucca. Le repubbliche giacobine portano alla ribalta l’idea di uguaglianza e questo si riflette nelle bandiere che, in gran parte, tendono a ripetere la tripartizione a bande verticale del vessillo rivoluzionario francese. Vengono però utilizzati colori diversi in linea con la politica francese di valorizzare le diverse tradizioni locali e di non accreditare le istanze unitarie. In Italia il repubblicanesimo incontrerà comunque il valore dell’unità nazionale che si esprimerà, nel tricolore bianco, rosso e verde delle repubbliche risorgimentali. Alla fine di questo percorso l’idea di repubblica è ormai definita e, nella rivoluzione romana del 1849, avrà ormai assunto un contenuto di democrazia avanzata comprensivo dei valori di libertà, uguaglianza, indipendenza ed unità nazionale.
Repubbliche medievali (marinare)
Con l’avvento delle repubbliche marinare inizia ad affermarsi un principio di indipendenza nel quale è ancora predominante la libertà di commercio. In alcune città portuali italiane si afferma infatti un’oligarchia mercantile che si organizza in governi collegiali secondo una forma istituzionale repubblicana. Anche Gaeta, che pure si costituisce come Ducato, può essere inclusa tra le repubbliche marinare per il carattere elettivo delle cariche istituzionali. Altre città portuali (Napoli, Palermo, Ravenna, Comacchio, Brindisi ed altre ancora) raggiungono in questo periodo un’autonomia tendente all’indipendenza. Con le repubbliche marinare inizia ad affermarsi il principio di indipendenza. La strada verso la democrazia compiuta è comunque ancora molto lunga.
Repubbliche rinascimentali
Le repubbliche rinascimentali costituiscono un passo ulteriore. Inizia ad affermarsi un principio di libertà che travalica l’aspetto mercantile per assumere carattere esplicitamente politico. Nel pensiero politico fiorentino e veneziano è inoltre già presente il concetto di partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica. Alle Repubbliche di Genova e Venezia, sorte in epoca precedente, se ne affiancano altre. Anche in epoca rinascimentale, l’Italia si rivela principale centro di irradiazione dell’idea repubblicana.
Rivoluzioni anglosassoni
La rivoluzione inglese e quella americana rappresentano il vero compimento del pensiero repubblicano rinascimentale. Il concetto di libertà, ormai acquisito dopo una lunga teorizzazione, diventa prevalente e viene coniugato, per la prima volta sul piano istituzionale, con quello di sovranità popolare.
Repubbliche giacobine e napoleoniche
Rappresentano il passo ulteriore dell’idea repubblicana che assume con decisione il principio di uguaglianza. E’ in questa fase che il repubblicanesimo acquisisce i caratteri fondamentali che rimarranno sostanzialmente immutati sino ad oggi. La partecipazione dei cittadini diventa governo del popolo. In Italia le repubbliche giacobine nascono sulla spinta delle armate rivoluzionarie francesi e per iniziativa dei patrioti italiani. Molte di queste Repubbliche avranno vita effimera per volontà della stessa Francia che procede a riorganizzare gli stati italiani sulla base delle proprie esigenze geopolitiche. Di alcune di esse, le repubbliche Bolognese(1796), Reggiana (1796), Astese (1797), Bergamasca (1797) e Bresciana (1797) non è stato possibile nemmeno definire con ragionevole certezza la bandiera. Dopo essere comparso nella coccarda del 1794 ideata da Zamboni e De Rolandis, il tricolore diventa una bandiera. Inizialmente è presente, con le bande verticali, nei vessilli della Legione Lombarda della Repubblica Transpadana. Diventa poi la bandiera ufficiale della Repubblica Cispadana con le bande disposte orizzontalmente. Infine trova la sua consacrazione definitiva nella bandiera a bande verticali della Repubblica Cisalpina.
Repubbliche risorgimentali italiane
Nell’Italia del Risorgimento l’idea di Repubblica, acquisiti in forma più o meno matura i principi di libertà ed uguaglianza, aggiunge il valore di unità nazionale. In una fase iniziale viene issata la bandiera della carboneria nella quale, secondo un’interpretazione, è rappresentato il carbone ardente (il nero ed il rosso) che cova sotto la cenere (l’azzurro). Accade nel 1820 a Nola nel corso dei moti napoletani. Ma già nell’insurrezione piemontese del 1821 accanto alla bandiera della carboneria compare il tricolore italiano. Nel 1831 saranno le Province Unite ad adottare tricolore italiano. Nel biennio rivoluzionario che sconvolse l’Europa la bandiera tricolore sventolerà durante le Cinque Giornate di Milano e nelle brevi esperienze dei governi provvisori di Modena e Parma. Una vicenda particolare è costituita dalla costituzione delle Città libere di Mentone e Roccabruna , attualmente in territorio francese, che chiesero ed ottennero l’adesione al Regno di Sardegna. La bandiera adottata fu il tricolore italiano con al centro due mani che si stringono a simboleggiare la fratellanza delle due città. In qusta fase le Repubbliche che si costituiscono adotteranno tutte la bandiera italiana sebbene con particolari che ne attestino l’origine. Così nella bandiera siciliana compare la triscele, in quella toscana lo stemma dei Lorena, in quella veneta il leone alato di Venezia. Non a caso solo la Repubblica romana sceglierà il tricolore semplice perché solo la Repubblica Romana, sotto l’influenza di Mazzini, riuscirà a spogliarsi di ogni elemento localistico per assumere il carattere di vera rivoluzione nazionale.