La mitologia complottista è uno dei campi più battuti dal popolo della rete che nei social network ha trovato il ricettacolo ideale delle proprie paure ancestrali e lo strumento più efficace per diffonderle. Anzi i social network costituiscono il medium di incubazione più adatto alla “coltivazione” delle fantasticherie complottiste più disparate. Basta sapere come fare. Ma in questo Grillo e Casaleggio sono stati maestri1.
Eppure gli inizi, almeno quelli di Grillo, erano stati diversi. Basti pensare alla lunghissima traversata nel deserto cui il comico fu costretto dall’ostracismo della televisione pubblica. Era il 1986 quando il comico genovese pronunciò la nota battuta sull’onestà dei socialisti italiani. Ci volle coraggio perché quella era un’epoca in cui il sistema di potere in Italia, strutturato sul duopolio DC-PSI, sembrava inamovibile e si sapeva che andare contro di esso avrebbe comportato un prezzo alto. Ed infatti l’allora leader socialista Craxi si risentì ed emanò la fatwa contro Grillo esiliandolo per sempre dal servizio pubblico. E così Grillo non appare più in televisione ma, in compenso, intensifica le sue peregrinazioni per i teatri italiani, dove i suoi spettacoli riscuotono un successo crescente e, nel contempo, costituiscono il campo di sperimentazione sull’efficacia attrattiva dei vari argomenti.
Il comico sa interpretare ottimamente il ruolo del giullare che irride la classe dirigente. Ma non si limita a questo. Nella sua crociata contro il potere va oltre per abbracciare teorie francamente cospirazioniste. Inoltre entra direttamente e con grande forza nell’attualità politica.
Quando nel 2002 Grillo inizia a trattare la vicenda Parmalat, ben prima che lo scandalo deflagrasse apertamente nel 2006, si accorge che l’argomento si presta bene per irridere la inettitudine e la corruttela della classe dirigente del Paese2. E’ così che egli inizia ad assumere un profilo propriamente politico cominciando a spogliarsi delle vesti del giullare bravo solo a irridere.
Ripeterà l’esperienza con Telecom che non solo sfrutterà nei suoi spettacoli ma utilizzerà per completare la sua vestizione politica quando nel 2007 si presenterà a parlare all’assemblea degli azionisti. Proprio questa vicenda, secondo alcuni analisti, rappresenta il momento di svolta nella parabola politica di Grillo perché è in questa circostanza che avviene l’incontro con Casaleggio. Il manager, nel 2004, aveva rotto definitivamente con il patron della Telecom, Tronchetti Provera, che non gli aveva risparmiato aspre critiche come amministratore delegato della Webegg, una società di consulenza informatica di cui Telecom era azionista. Nel 2004 Casaleggio esce dalla Webegg e fonda la sua attuale società informatica. E’ a cavallo di questo evento che Casaleggio e Grillo si conosceranno, combatteranno insieme la battaglia contro Telecom, decideranno di aprire il blog, inizieranno a fare politica. E’ così l’arrabbiatura di Grillo verrà strutturata da Casaleggio in una vera e propria forma-partito.
Il V day, celebrato l’8 settembre 2007, avrà un successo superiore alle aspettative e costituirà la spinta definitiva per avviare una nuova strategia politica e fondare un nuovo partito. Seguiranno una serie di tappe forzate: il sostegno nei confronti di alcune liste civiche che si presentano in elezioni locali, la fondazione ufficiale del Movimento 5 Stelle il 4 ottobre 2009, la partecipazione alle regionali del 2010 (in cinque regioni), la ristrutturazione del partito il 18 Dicembre 2012 con l’assunzione da parte di Grillo della rappresentanza legale, il successo straordinario alle politiche del 2013.
In tutto questo frattempo Grillo accentua il suo profilo politico non disdegnando affatto l’uso di argomenti cospirazionisti, anche in un ambito particolarmente delicato quale quello della salute. A partire dalla miriade di congiure che la medicina ufficiale avrebbe ordito per oscurare miracolose terapie contro il tumori, coprire gli interessi delle multinazionali sui vaccini, nascondere la vera causa dell’AIDS, mascherare gli scopi inconfessabili dei programmi di screening. Grillo dunque non solo non frena ma anzi alimenta egli stesso la mitologia complottista che va strutturandosi come elemento costitutivo all’interno del M5S3. D’altronde il cospirazionismo, con la semplificazione della realtà che comporta, ben si presta ad un uso politico spinto e diciamo pure francamente estremista. Il resto è cronaca di oggi. E racconta di un qualche passo di Grillo verso la riscoperta della vocazione originaria di cui la separazione del blog personale da quello gestito dalla Casaleggio associati sembrerebbe solo l’inizio4. Forse.
- Sugli aspetti complottisti del M5S e di Grillo si veda: CDL. La parabola 5s: dal complottismo al millenarismo. Democrazia Pura, 1 Ottobre 2017.
- Anonimo. Grillo sentito sul crac Parmalat “Ho portato pure Fiat e Telecom”. La Repubblica, 16 Gennaio 2014.
- CDL. La parabola 5s: dal complottismo al millenarismo, cit.
- Grillo lancia il nuovo blog separato dal M5s: “Parliamo di futuro: utopia per andare avanti”. La Repubblica, 23 Gennaio 2018.
CDL, Tivoli, 5 Febbraio 2018